Santa Cecilia, patrona dei musicisti

Santa Cecilia, onorata come patrona dei musicisti, è una delle sette donne martiri menzionate nel Canone Romano.
Due sono i fatti che lasciano intravedere lo spessore della figura della santa rafforzatosi nel corso della storia: il primo è che le venne dedicata la basilica in Trastevere già anteriormente al 313 e il secondo che essa venne sepolta nella Catacombe di San Callisto, in un posto d’onore accanto alla “Cripta dei Papi”.
Tutto il resto è opinabile in quanto basato su un testo letterario e non storico.

Nella Passio si legge che la giovane donna di famiglia senatoriale fu promessa sposa al nobile pagano Valeriano.
Dopo le nozze Cecilia rivela al novello sposo che un angelo vegliava sulla sua verginità: comprensibilmente confuso da questa rivelazione, Valeriano esprime il desiderio di vedere l’angelo, desiderio che poté esaudire dopo esser stato battezzato da papa Urbano.
La casa degli sposi divenne luogo di culto e preghiera.
Orribile la sua morte: i sicari del prefetto tentarono per tre volte di decapitarla senza riuscirci e dopo tre giorni di agonia morì dissanguata.

Resta da spiegare perché dalla fine del Medioevo la santa sia stata considerata musicista e patrona dei musicisti. L’unico nesso sembrerebbe derivare dalla frase della Passio “mentre gli organi suonavano, ella cantava nel suo cuore soltanto per il Signore”, riferita alla musica della festa dello sposalizio, che Cecilia non ascoltava neppure, tutta presa a offrire a Dio la propria verginità.

Tratto da La Banda di Colbordolo, 2003